ACQUA DI ROSE – ROSADIROCCA

Una tradizione che si perpetua da secoli in alcune zone dell’Italia.

La notte che precede la festa dell’Ascensione si colgono le rose più belle e più varie. Chi ne ha tante nel proprio giardino ne regala a chi non ne ha.
Si preparano delle bacinelle piene d’acqua e vi si immergono i petali delle rose.

Le bacinelle poi si espongono sui balconi, nei davanzali delle finestre e nei giardini e si tengono fuori tutta la notte, in omaggio a Gesù che sale al cielo.

Le bacinelle così preparate sono lasciate sui balconi, terrazze, giardini, per tutta la notte che precede l’Ascensione di Nostro Signore Gesù. La mattina tutti corrono a bagnarsi il viso con l’acqua profumata e benedetta, con gran soddisfazione e piacere.

E’ da più di 1000 anni che viene utilizzato come tonico di bellezza da generazioni intere di donne, rapite dal suo soave e delicato profumo.

Questo antico rimedio di bellezza possiede molte proprietà:

effetto idratante, calmante e lenitivo sulla pelle
aiuta a contrastare l’eccesso di sebo della pelle del viso e a controllare l’acne
contrasta gli effetti dell’invecchiamento della pelle
protegge la pelle dagli attacchi dell’inquinamento

E’ un preparato naturalmente lenitivo e protettivo in grado di aiutare ogni tipo di pelle a difendersi al meglio dalle aggressioni esterne, soprattutto andando a regolarizzare la produzione di sebo (grasso) della pelle, depurarla e fortificare la struttura sottostante del derma.

A questo proposito l’acqua di rose è utilissima nella prevenzione dell’acne, problema molto presente in età adolescenziale quando gli ormoni iniziano il loro ciclo vitale più attivo, e della dermatite seborroica grazie alle sue proprietà antisettiche e purificanti, e antimicrobiche (contro i batteri che causano brufoli, acne ed eruzioni cutanee).

Inoltre può essere usata come cicatrizzante aiuta a ridurre le ferite aperte, per le proprietà astringenti contribuisce a lenire la pelle stressata e antinfiammatoria; con il suo effetto rinfrescante aiuta a ridurre il rossore della pelle.

 

 Come si cattura l’odore di una rosa?

Attraverso l’enfleurage  una tecnica estrattiva, che permette di trattenere gli oli essenziali e le frazioni terpeniche più volatili responsabili dellodore emanato dai fiori.

Questa tecnica si basa sull’ estrazione tramite un solvente lipidico, nel nostro caso una miscela di burri naturali,  in grado di assorbire gli oli essenziali.

L’enfleurage sfrutta il principio, ormai del tutto confermato, risalente all’epoca degl’alchimisti medievali, de “ il simile scioglie il simile”: essendo gli oli essenziali delle sostanze lipofile, il solvente che viene utilizzato per l’enfleurage è un grasso vegetale semisolido.

L’Enfleurage è la prima tecnica utilizzata da millenni per ottenere i profumi da fiori.
Ad oggi, è stata quasi del tutto abbandonata per gli elevati costi e per i tempi molto lunghi di lavorazione.

Per di più le essenze ottenute attraverso l’efleurage sono molto più care rispetto a quelle ottenute per distillazione, poiché la resa dei fiori è minima.

Il grasso viene spalmato su dei telai formati da una lastra.

I petali dei fiori, raccolti a mano, vengono disposti in uno strato sottile al di sopra del grasso. I telai vengono poi sovrapposti l’uno sopra l’altro e lasciati riposare per alcuni giorni. Successivamente i petali vengono rimossi scrupolosamente e sostituiti con altri nuovi appena raccolti.

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