Digressioni sulla conoscenza, rispetto, relazione e collaborazione. Questi i “Percorsi”, tracciati tra Arte, Tecnologia e Ambiente nella seconda edizione di “Per Esserci“, il festival promosso dall’A.Ge. – Associazione Genitori Orvieto insieme al compositore Walter Branchi, con il sostegno del Gal Trasimeno-Orvietano, il patrocinio del Comune e la collaborazione con Fidapa Bpw Italy – Sezione di Orvieto, Nuova Biblioteca Pubblica “Luigi Fumi”, Fondazione per il Centro Studi Città di Orvieto e Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, ed esteso non solo al borgo fiorito di Rocca Ripesena, “il paese delle rose dove ogni rosa è al suo posto“, ma anche a diverse location del centro storico.
Tre le giornate – da venerdì 19 a domenica 21 maggio – dedicate alla consapevolezza del rapporto d’interdipendenza tra natura, ambiente e attività umane. Perché “non esistono cose in grado di vivere in modo autonomo e separato, tutti hanno bisogno di tutti“. “Partendo da questo presupposto – suggerisce la presidente dell’A.Ge. Orvieto, Monia Pieroni – nella tre giorni si cercherà di ampliare e approfondire una riflessione in merito al concetto di gratitudine come educazione, chiedendoci: è una sola questione educativa che subentra a un certo punto della crescita dei giovani, o non è piuttosto qualcosa che si respira nell’aria sin dalla nascita?
Il senso di gratitudine, nella tradizione giapponese, è endemico e definito come sentimento di rispetto o di affinità verso gli oggetti oltre che sé stessi, animati o inanimati che sono sorgenti di felicità e di benefici“. Non è un caso, allora, se tra gli appuntamenti più interessanti c’è proprio l’antica cerimonia del tè di primavera Cha No Yu, a cura del Centro Urasenke di Roma. Ma anche gli incontri con Suor Maria Gloria Riva su “La gratitudine come educazione” e “La simbologia della rosa” e quello con il giovane fotografo e videomaker Isacco Emiliani che presenterà “Arctic Visions”, progetto fotografico e documentario che racconta uno degli habitat più a rischio.
E il libro d’arte “Ottantuno” dedicato ai grandi alberi incontrati con suo nonno, Tonino, in sette anni di cammini notturni. “I demiurghi: la potenza creatrice e l’intelligenza ordinatrice nell’arte” è, invece, il titolo della conferenza che chiama in cattedra la storica dell’arte Ida Panicelli nell’Auditorium “Gioacchino Messina” di Palazzo Coelli. Altra location è la Nuova Biblioteca Pubblica “Luigi Fumi” dove, tra le altre iniziative, troverà posto la mostra fotografica “N.Y.C. a Orvieto” che propone una serie di immagini scattate sulle metropolitane, contemporaneamente all’ascolto di alcuni brani Walter Branchi “Verso la musica della complessità”.
Patrizia Hartman leggerà alcuni scritti da “Canto Infinito”, Luigi Pizzaleo declinerà “Musica come linguaggio, musica senza linguaggio”. A più voci la tavola rotonda “Tecnologia e Ambiente: Interconnessioni” moderata nella Sala DigiPass dalla giornalista scientifica Beatrice Curci alla quale parteciperanno Claudia Di Pasquale, presidente A.Ge. Nazionale, Stefania Divertito, giornalista d’inchiesta specializzata in tematiche ambientali in collegamento dal Salone del Libro di Torino, Daniele Giustozzi, economista dell’ambiente, Liliana Grasso, presidente della Fondazione per il Centro Studi Città di Orvieto, Andrea Graziani, cosmetologo.
E ancora Ginevra Lombardozzi, psichiatra psicoterapeuta Villa Von Siebenthal, Lorella Monichini, dirigente scolastica e ambassador Umbria Associazione Donne 4.0, Alessio Ramaccioni, giornalista ambientale di Radio Città Aperta, Lorenzo Ricci, economista dell’ambiente, della cultura e del territorio, Leonardo Zaccone, umanista digitale, musicista ed educatore e Nicola Zamperini, giornalista e filosofo esperto di culture digitali e tecnologia. Canti armonici, bagni di bosco, passeggiate d’ascolto e olfazione si alterneranno a letture di poesie, laboratori di sperimentazione sonora per i più piccoli, escursioni di trekking e, immancabili, i ristori finali.