Definire il valore, la potenza e gli effetti che la musica suscita, non solo è arduo perché riguarda la sfera personale, ma diventa un esercizio complesso come voler provare a descrivere l’infinito. La musica è un linguaggio universale che parla di sentimenti, emozioni e ricordi e che ci mette in contatto con la parte più intima di noi stessi. Questa la tesi sostenuta da Martina Chiolle nel suo saggio “Odissea dell’Ascolto. I sentieri della musicoterapia” che sarà presentato domenica 1° ottobre alle 17 nel Giardino delle Rose di Rocca Ripesena su iniziativa dell’A.Ge. Orvieto.

Superare barriere linguistiche, oltrepassare confini e limiti imposti dalla parola. Unire culture profondamente diverse, fissare attimi di vita. Questo rappresenta la musica, atto sovversivo e sublime capace di donare armonia interiore e con l’ambiente circostante. Il potere della musica come terapia è noto all’essere umano da molto tempo, ma solo negli ultimi due secoli ha stimolato studi e ricerche scientifiche proprio per sfruttare le potenzialità che ha nel campo della cura.

La musicoterapia oggi fa parte di molti programmi di riabilitazione, è essa stessa riabilitazione che aiuta in un percorso di cambiamento per raggiungere uno stato di maggior benessere nelle persone affette da malattie sia congenite che acquisite. Il libro indirizza il lettore a un ascolto attivo e lo avvicina alla consapevolezza che la musicoterapia è capace di rispondere a necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive.

Un beneficio, dunque, che può migliorare la qualità della vita. A sostegno di questa visione, l’autrice condurrà, a seguito della presentazione, un laboratorio in cui i partecipanti verranno condotti nella sperimentazione di un ascolto recettivo e scoprire il piacere di essere lontani da quel rumore di sottofondo che accompagna la nostra quotidianità.

Per ulteriori informazioni:
327.268 8655 – 393.9242113

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